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Aprile 4, 2020

Instagram Live: fare community nell’Italia del coronavirus

Nell'isolamento forzato del coronavirus, il formato dell'Instagram Live sta dando alle persone nuove opportunità di connessione e condivisione.

Instagram Live: community Italia coronavirus

Stasera che danno in tv?

Fino a qualche anno fa, verso ora di cena ci chiedevamo questo. Poi è arrivata la banda larga, la web tv, la programmazione on-demand e ora ci sono i palinsesti personalizzati: cosa danno importa meno, spesso possiamo deciderlo noi.

Ed ora che il coronavirus ci ha costretti a trascorrere ulteriore tempo in casa e ad appoggiarci agli smartphone per lenire la solitudine, si vanno ancor più consolidando le nuove centralità nelle piattaforme mediatiche e nei dispositivi di fruizione. Alcuni giorni fa, Facebook ha fotografato questa situazione con alcuni dati: da quando è iniziata l’emergenza, in Italia il tempo di presenza sulle varie app della piattaforma è aumentato del 70% e sono raddoppiate le views delle dirette Facebook e Instagram.

Niente di nuovo a livello di formati: i live esistono da anni. Ma nell’isolamento forzato, il valore di ogni consumo mediatico digitale è amplificato dall’opportunità di poter interagire con gli altri. E a un’inedita quotidianità sono corrisposte nuove domande. Come questa, irridente, di Selvaggia Lucarelli: che danno oggi su Instagram? Quali Instagram live ci sono?

Jovanotti e il suo #Jovahouseparty, il principe degli Instagram Live  

Jovahouseparty

Uno show quotidiano dalla propria casa a quella dei follower, tra canzoni, ospiti e dialogo con il pubblico. Non si può parlare di Instagram live durante il coronavirus senza iniziare da Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti.

Anche lui in quarantena dopo aver passato l’ultima estate a riempire le spiagge di tutta Italia con il “JovaBeachParty”, già noto su Instagram per avere un profilo molto attivo e di ottima qualità visiva, il cantante dal 10 marzo ha lanciato questo format: ogni pomeriggio feriale, dalle 15 circa, apre un live dal suo profilo Instagram, quasi sempre condiviso con un altro account. In poco più di tre settimane, con il #Jovahouseparty Lorenzo ha portato sugli smartphone di tutta Italia quasi cento ospiti, provenienti da musica, spettacolo, giornalismo e altro ancora: li ha nominati e ringraziati tutti, ieri, con questo post.

Le sue canzoni possono piacere o meno, ma gli va oggettivamente riconosciuta generosità nell’aver animato questo appuntamento con tanta costanza.

Crescita follower @lorenzojova ninjalitics

La crescita dei follower del profilo Instagram @lorenzoJova negli ultimi tre mesi (tool ninjalitics.com)

Quasi 82mila follower in più in poco più di tre settimane

Questa continuità è stata premiata, naturalmente, dalla crescita della community del profilo Instagram di Jovanotti. Il 10 marzo, primo giorno del Jovahouseparty, i follower del suo account erano 1.753.034. Mentre scrivo, sabato 4 aprile, sono 1.834.628. Quasi 82mila follower in più, l’equivalente dello Stadio Olimpico di Roma esaurito. Un innalzamento del trend naturale ben rappresentato dal grafico del tool Ninjalitics. Trattandosi di un personaggio mainstream, avanzo l’ipotesi che alcuni dei suoi nuovi follower potrebbero anche essere persone che si sono iscritte a Instagram in questo mese, perché hanno saputo del #Jovahouseparty e cercavano un antidoto in più alla solitudine imposta dal coronavirus.

“Ci vediamo su Instagram”

Nel boom degli Instagram Live durante il coronavirus c’è però molto di più del mainstream. Ci sono community di nicchia che si confermano e altre che nascono, in tanti settori: fitness, marketing, comunicazione, fotografia e naturalmente anche nei giornali. Nell’immagine sotto, alcuni esempi degli Instagram Live che si stanno tenendo in questo periodo di quarantena: la newsletter della mezza maratona Roma-Ostia, che annuncia la possibilità di allenarsi tutti insieme da casa, ritrovandosi sui canali Instagram; il live tenuto dall’organizzatore del Festival della Fotografia Etica di Lodi, il fotografo Alberto Prina; il canale di Wired Italia, che negli ultimi giorni ha posizionato su Instagram molte dirette.

Boom degli Instagram Live

Una community intergenerazionale tra persone e marchi: #CaroselloIsBack di Giovanni Boccia Artieri e Paolo Iabichino

Carosello is back

Tra gli esperimenti nati in questo periodo c’è Carosello is back, Instagram live dedicato ad advertising, social media e cultura digitale: è tenuto ogni sera dagli account Instagram del creativo Paolo Iabichino e del sociologo Giovanni Boccia Artieri, a cui ho rivolto alcune domande.

«I live a due su Instagram sono una dimensione semplice e hanno un tratto di intimità e familiarità adatti all’idea di una comunità che voglia partecipare. E ci piaceva l’idea di una cosa intergenerazionale e tra persone e marchi».

Perché avete scelto Instagram per questo esperimento live?

Boccia Artieri: «I live a due su Instagram sono una dimensione semplice e hanno un tratto di intimità e familiarità adatti all’idea di una comunità che voglia partecipare. E allo stesso tempo è un luogo in cui sono presenti molti giovani interessati alla comunicazione, così come professionisti e brand che possono partecipare al programma come utenti: ci piaceva l’idea di una cosa intergenerazionale e tra persone e marchi».

«Abbiamo un pubblico molto preparato che ha sviluppato dinamiche di comunità. La cosa che stupisce di più è come i numeri siano stabili durante tutta la diretta»

Che tipo di interazioni state ricevendo? Ricevete tante domande, anche di merito, o principalmente è proprio lo stare insieme in sé che caratterizza il clima dei vostri live?

Boccia Artieri: «Abbiamo un pubblico molto preparato che allo stesso tempo ha sviluppato nelle settimane dinamiche di comunità – commenti scherzosi, rimandi gli uni agli altri, post in rete: li abbiamo scherzosamente ribattezzati “caroseller”. Ma quello che passa durante le dirette sono commenti puntuali, stimoli costanti, domande che mettiamo live che richiedono approfondimenti. La cosa che stupisce di più è come i numeri siano stabili durante tutta la diretta e quelle foto che poi mettono in giro mentre prendono appunti e si segnano cose (non solo gli studenti, bada bene)».

Post Carosello Is Back Instagram Live

Come è composto il vostro pubblico?

Boccia Artieri: «Come dicevo è un pubblico molto misto. Eravamo partiti convinti di rivolgerci agli studenti – cosa che facciamo – ma abbiamo una maggioranza di pubblico colto sui temi della comunicazione e allargato (free lance, creativi, manager, aziende, agenzie, ecc.). Diciamo 30% studenti e 70% altri».

«Cosa abbiamo imparato? Che il momento che stiamo vivendo fa emergere con chiarezza chi riesce a comunicare perché ha valori sociali da condividere e il linguaggio giusto per raccontarsi».

  • Un'ultima domanda: cosa avete imparato in questa esperienza?

Boccia Artieri: «Abbiamo imparato che il momento che stiamo vivendo è una straordinaria cartina al tornasole che fa emergere con chiarezza chi riesce a comunicare perché ha valori sociali da condividere e il linguaggio giusto per raccontarsi nel tempo presente.

E poi che è possibile conciliare diffusione della cultura della buona comunicazione e della riflessione sociale con un modo solidale di fare pubblicità. Ricordiamo che ogni puntata prevede la partecipazione di un brand che racconta una bella storia e fa una donazione direttamente proporzionale al numero di views in quel momento, aggiungendo uno zero e impegnandosi a versare il proprio contributo a un’associazione sul territorio».

Le scelte di algoritmo hanno anticipato i bisogni delle persone

Per chi si occupa di Social Media, osservando l’espansione dell’utilizzo dello strumento dell’Instagram Live spunta anche una domanda: è possibile che le scelte di algoritmo compiute da Facebook sia sulla piattaforma madre che su Instagram abbiano in qualche modo intuito e anticipato le necessità di lungo periodo delle persone?

Osservando infatti l’evolversi del Facebook Live, sappiamo che al suo inserimento furono molti i brand e i personaggi pubblici a utilizzarlo. Il live era un ottimo formato nativo che garantiva visibilità dentro Facebook: anche perché, almeno all’inizio, ad ogni fan veniva inviata una notifica di inizio della diretta. Questo utilizzo fece intravedere un’evoluzione di Facebook in Social tv, poi di fatto compiuta nella parte Facebook Watch.

Tuttavia, ben presto Facebook è stato popolato di contenuti patinati, poco genuini. Ed ecco che la notifica automativa è sparita e i live su Facebook per chi ha una pagina normale sono, ormai da molto tempo, semplicemente dei video un po’ più performanti della media. Qualche possibilità in più è stata invece consentita su Instagram, dove si possono condividere le dirette con qualcun altro, senza, tuttavia poterle salvare sul profilo.

C’è qualcosa che a Facebook sembrano aver ormai deciso: no all’idea che si possano utilizzare le piattaforme per posizionare contenuti troppo costruiti, finti.

Massima visibilità invece all’iniziativa estemporanea, genuina e real-time: specie dove è più naturale che nasca, ovvero sui profili Instagram. Un social la cui esperienza è sempre vissuta via smartphone.

I live su Facebook sono diventati presto molto patinati e la notifica automatica è scomparsa da tempo. Su Instagram, invece, social vissuto sempre da smartphone, è più probabile che la diretta sia genuina. Ecco perché gli viene data molta più visibilità.

Ecco perché, quando un account tiene una diretta, sulla app Instagram attualmente vediamo il live prima di ogni cosa, in alto a sinistra, prima delle altre Stories.

Instagram Live: visibilità sull'app Instagram

Ed è lì, in alto a sinistra, che guardiamo anche in questi giorni in cui più del solito abbiamo bisogno di persone disposte ad accendere la fotocamera dello smartphone e raccontarci in video qualcosa di interessante.

Marco Borraccino

@borraccinomarco

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